IL VELO

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In questi ultimi anni nelle chiese evangeliche le novità spuntano molto più spesso di quanto possiamo immaginare. A volte si dice “perché il SIGNORE da delle nuove rivelazioni a certuni fratelli o sorelle” e che poi questi introducono come emancipazione spirituale.

 Charles Spurgeon (scrittore e predicatore Inglese 1834-1892) diceva: quando ricevete una verità assicuratevi che sia la verità, andando con i piedi di piombo se vi dicono che hanno scoperto una luce migliore della luce del sole. Coloro che divulgano una nuova dottrina sulle strade sono da vagliare per vedere se quelle cose vengono da DIO.

Normalmente la bella fanciulla della verità non mette il trucco sulle gote e non si acconcia i capelli come faceva Izebel seguendo ogni nuova moda filosofica, ella si accontenta della sua bellezza naturale, ieri, oggi e in eterno. Coloro che devono diffondere la buona novella stanno cercando nuove idee di pensiero.

Io, con questa mia riflessione, non intendo dare lezione di teologia a nessuno, anche perché non sono un teologo, ma voglio solo fare risaltare la parola di DIO che rimane immutabile nel tempo. Non è la parola di DIO che cambia ma siamo noi. Detto questo desidero mettere in chiaro, con l’aiuto dello SPIRITO SANTO, quello che la Bibbia dice sul velo.

L’apostolo Paolo chiarisce in modo molto chiaro quale è l’importanza del velo (1° Corinzi 11:1-16).

Prima di parlare e valutare quello che Paolo dice vediamo che, anche nell’antico testamento, la bibbia ci rivela diversi esempi e alcune norme dell’uso del copricapo:

  • In Genesi 24:65 dice che quando Isacco incontrò Rebecca ella si consegnò alla sua autorità mettendo un velo sul capo e riconoscendo la sua sottomissione all’uomo;
  • Sempre in Genesi 3:16, DIO chiarisce che la donna sarebbe sottoposta al marito.

Pertanto possiamo vedere che DIO ha stabilito un ordine di sottomissione che è DIO – CRISTO – UOMO – DONNA, ecco perché L’UOMO E’ CONSIDERATO CAPO DELLA DONNA. Anche se sono uguali davanti a DIO, in questi due uguali, ce n’è stato uno creato per primo, ed è alla gloria di DIO, mentre il secondo uguale è stato tratto dall’uomo ed è alla gloria dell’uomo e da esso dipende. Anche il significato della parola donna, che significa “è tratta da” (dentro l’uomo) ci dice questo. Pertanto, pur essendo uguali, siamo in ordine di sottomissione diversi per ruoli e scopi e questa sottomissione è data da DIO in modo netto e visivo.

Spesso si tratta questa sottomissione con inferiorità ma, secondo le Scritture, la sottomissione non è umiliante. GESU’ si sottomette al PADRE ma non significa che GESU’ è inferiore al PADRE, mantiene lo stesso valore, la stessa potenza e la stessa divinità. Così la moglie che si sottomette al marito condivide lo stesso onore perché i due sono stati creati a immagine di DIO (Genesi 1:27).

Dobbiamo considerare che in 1° Corinzi 11:3 lo standard di sottomissione non inizia dalla donna, ma dall’uomo sottomesso a GESU’, cosi come GESU’ è sottomesso al PADRE. Tutto questo è l’opposto allo sciovinismo maschile che porta l’uomo ad essere egocentrico ed esaltato. In questo le donne cristiane dovrebbero trovare grande esempio di sottomissione nell’uomo devoto a CRISTO cosi come GESU’ lo è a DIO.

Alcuni esempi di sottomissione di GESU’ li troviamo in Luca 22:42, Giovanni 5:19-30, Giovanni 6:38, Giovanni 14:28, 1° Corinzi 3:23, 1° Corinzi 15:28 e Filippesi 2:6-11.

 Torniamo al libro di 1° Corinzi 11. Al verso 3 Paolo dice “voglio che sappiate”. Proprio questo sappiate ci deve portare a considerare che Paolo vuole ripristinare i ruoli dei due sessi, introducendo la discussione sul coprire il capo citando l’ordine mondiale di DIO, perciò inizia col dire voglio che sappiate che CRISTO è il capo di ogni uomo, l’uomo è il capo della donna e DIO è il capo di CRISTO.

Qui Paolo afferma che coprire il capo si relaziona ai ruoli distinti dei due sessi, ruoli voluti da DIO sin dalla fondazione del mondo. Perciò l’uomo è il capo della donna e per la donna coprire il capo è un simbolo della sottomissione a questa autorità voluta da DIO. In questo possiamo notare l’ordine di sottomissione voluto da DIO e che questo ordine non può essere ignorato senza che offendiamo o veniamo meno al comandamento di DIO. Su questo motivo Paolo fonda il proprio rimprovero, considerando che ogni uomo che prega con il capo coperto fa disonore al suo capo, cioè a CRISTO, perché copre la gloria di GESU’, nello stesso modo ogni donna che prega o profetizza con il capo scoperto fa disonore al proprio capo, cioè all’uomo.

Noi tutti crediamo che la gloria si deve dare solo a DIO e non alla creatura. Ora, senza contraddizione, se DIO dice all’uomo “non ti coprire il capo perché così nascondi la Mia gloria, allo stesso modo dice alla donna copriti il capo altrimenti non dai gloria all’uomo “.

Come se DIO dicesse, all’uomo quando si presenta con il capo coperto o alla donna con il capo scoperto, ti presenti a Me con un vestiario incompleto rispetto a come IO voglio. Così tu uomo perdi la tua autorità e tu donna assumi autorità sull’uomo, sbarazzandoti della sottomissione al tuo capo (l’uomo). In quel caso è meglio farsi tagliare i capelli corti.

Nota: il termine tagliare in greco significa tagliare corto, radere o tosare. In poche parole passare sulla testa il rasoio o portare i capelli corti, costume usato dall’uomo, ma se fatto da una donna indice di voler cambiare sesso.

 Nel contesto del tempo di questo scritto le uniche donne che non mettevano il velo, e che si tagliavano i capelli corti, erano le meretrici e le sacerdotesse pagane che pregavano i loro falsi dei con i capelli corti e spettinati. Tutto questo sarebbe stato vergognoso per le donne cristiane perché sarebbero state paragonate alle meretrici o alle sacerdotesse. Ai giorni di Paolo in Corinto le cose erano cambiate sia a livello politico che religioso. Quando Paolo arriva a Corinto questa città è già una colonia romana e pertanto il tempio e la vecchia Corinto erano stati distrutti e le sacerdotesse delle dee afrodite e venere erano sparite da circa 200 anni. Tra le donne greche e romane del 1° secolo era d’uso non coprirsi il capo, pertanto andavano in giro con il capo scoperto, però Paolo non dice che le donne devono portare il velo sempre ma solo durante la preghiera o la profezia.

 In questo caso la donna dovrebbe conservare il grado che DIO le ha riservato e non disonorare il proprio capo (l’uomo) perché ciò significherebbe disonorare DIO. La donna è stata tratta dall’uomo, formata per l’uomo e per essere la gloria dell’uomo, specialmente in pubblico, cioè nella chiesa, non dovrebbe far nulla che possa apparire come un desiderio di voler invertire l’ordine dato da DIO.

L’uomo è stato posto a capo della creazione fisica e per questo l’uomo porta l’immagine di DIO, mentre la donna è l’immagine dell’uomo ed è tratta dall’uomo (Nota: significato di donna = donna dentro l’uomo).

Anche se siamo uguali davanti a DIO siamo due uguali diversi, perché uno fu formato prima e l’altro, uguale, fu formato dopo. La donna fu creata a motivo dell’uomo e per essere d’aiuto, non fu l’uomo ad essere formato a motivo della donna. Tutto questo ci rende diversi ma nella nostra diversità abbiamo bisogno l’uno dell’altro.

A motivo degli angeli la donna deve avere sul capo un segno dell’autorità da cui dipende (Nota: tutte le volte che il popolo si raduna DIO accampa i suoi angeli). Perciò la volontà di DIO è che ogni donna conosca quale sia il suo posto e che così, allo stesso modo, l’uomo non faccia abuso del proprio dovere nei confronti della donna.

Un’altra eresia che viene citata e che allora bisogna mettere il velo che copre tutto il volto, tipo il burka, come fanno gli arabi di fede islamica. Vorrei far notare che il burka esiste dal 1890, imposto durante il regno di Habibullah Kalakani che lo impose a 200 donne del suo harem, in Afghanistan.

Paolo non dice che bisogna indossarlo sempre ma solo alla presenza di DIO, nella preghiera o profezia. Allora una donna che prega o profetizza a capo scoperto fa disonore a DIO e quelle preghiere non sono accettate da DIO. E’ come se tu donna disonori tuo marito e poi pretendi che ti ascolti o che ti ami.

L’apostolo Paolo ci mette quindi in condizione di giudicare se è conveniente che la donna preghi o profetizzi senza avere il capo coperto. Vi ho spiegato molto bene cosa dice Dio attraverso Paolo su questo punto, ora giudicate voi se è giusto oppure no, visto che la stessa natura ha stabilito che la donna abbia la chioma e che l’uomo abbia i capelli corti per definire i due sessi. Per la donna la chioma è la gloria verso DIO, il capo coperto è alla gloria dell’uomo. Per l’uomo i capelli lunghi sono segno di debolezza e effeminatezza e un disonore verso DIO. Dovrebbe essere nostra accortezza non contravvenire alle regole che DIO ha posto. L’uomo manifesta la gloria di DIO con il capo scoperto mentre la donna nasconde la gloria dell’uomo con il capo coperto, perché è DIO che va glorificato e non l’uomo.

Qualcuno definisce il velo qualcosa di culturale del posto, in questo caso di Corinto, però Paolo non considera il coprire il capo una cosa culturale, ma universale. Un teologo del 1800, William Kelly, notò che Paolo in questo capitolo richiamava i principi universali di DIO, trasmettendo agli altri i modi di DIO nella creazione e nella provvidenza. Per questo Paolo non presenta il portare il velo come un’abitudine o una questione di modestia, ma come un fatto rivelato da DIO. La creazione è una prova e non il corso ordinario delle cose che facciamo cambiare a seguendo la moda. Per circa 2000 anni i nostri padri hanno insegnato il velo, solo negli ultimi 30 anni si vuole insegnare in modo diverso. Però la pratica di coprire il capo è un comando unicamente per i cristiani perché le ragioni sono prettamente cristiane anche se molti ignorano che il brano in oggetto fa riferimento a principi universali e pratiche universali.

 Ma allora la domanda è questa: oggi le donne devono coprirsi il capo sì o no?

 Qualcuno dice che i destinatari di questa lettera sono i Corinzi e non i cristiani di oggi, ma dando uno sguardo alla Scrittura, al primo capitolo, leggiamo che la lettera è indirizzata alla chiesa di DIO che è in Corinzi così come a tutti quelli che in ogni luogo invocano DIO. Se crediamo che la parola di DIO è eterna allora dobbiamo anche affermare che in ogni epoca e in ogni tempo questa parola e questo comando è valido ancora oggi.

Altrimenti bisogna trovare delle motivazioni che chiariscano che oggi il copricapo non è necessario. Alcune motivazioni che oggi qualcuno dà sono:

  • il copricapo è privo di significato nella cultura di oggi;
  • bisognerebbe scegliere un nuovo simbolo;
  • il testo che Paolo presenta non è molto chiaro sul da farsi veramente e allora meglio non metterlo.

 Paolo però non dice che il velo è il messaggio da dare alle persone incredule di oggi e neanche vuole trasmettere una moda nella cultura di oggi, ma sta solamente dicendo che la sua motivazione è prettamente cristiana e che l’uso è destinato all’interno della chiesa in alcune funzioni, come la preghiera e la profezia, nell’abito del culto. Anche perché le persone incredule non possono capire la gloria di DIO a motivo degli angeli, così come, allo stesso modo, non possono capire il simbolismo del battesimo e della cena del SIGNORE.

Questo simbolo è quello voluto da DIO e non può essere sostituito con altri simboli, perché è il capo che si deve coprire e non altre parti del corpo. Così come la fede nuziale si mette nel dito e non in altre parti del corpo, il vestito nuziale è in quel giorno che si mette e non tutti i giorni. Perciò non stiamo qui a cercare altri simboli nei principi di DIO e dei cristiani, l’unico simbolo è il velo e quello siamo chiamati a mettere, e tutte le chiese di DIO così fanno: come non cambiamo la cena ed il battesimo così non va cambiato neanche il velo.

Diversi dicono che una cosa è valida se viene ripetuta più di una volta nella Bibbia. Vorrei farvi considerare che intanto Paolo dedica più di mezzo capitolo per questo argomento e non lo sta insegnando solo alla chiesa di Corinzi, ma sta portando a questa chiesa ciò che tutte le chiese neotestamentarie di DIO stanno praticando. Poi ci sono gli scritti e le raffigurazioni del primo secolo che documentano questa pratica, portata avanti dalla chiesa fino ai giorni nostri, ad eccezione di chi vuole inserire nuove rivelazioni non provenienti da DIO.

L’apostolo Paolo pone molta chiarezza su questo argomento dando informazioni dettagliate nel verso 3 quando dice “ma voglio che sappiate”. Su questo voglio che voi sappiate Paolo pone diverse ragioni a sostegno della pratica del velo. La chiesa delle origini, cioè la chiesa dei primi secoli, attesta che sia a Roma, che in Antiochia e in Africa, l’utilizzo del velo diventò una norma per la chiesa. Le prime donne cristiane accettarono l’insegnamento dell’apostolo Paolo come parola di DIO ispirata, perciò gli uomini pregavano con il capo scoperto e le donne con il capo coperto.

L’apostolo Tommaso porto il vangelo in India e insegnò alle credenti di coprire il capo. Un pastore locale ha spiegato il motivo dell’uso del velo in India tra le donne cristiane: “l’apostolo Tommaso quando venne in india insegnò l’uso del velo e da quel momento le donne hanno sempre messo il velo. Tra di noi non c’è bisogno di insegnare di coprire il capo. Le donne lo fanno perché sanno che è parola di DIO”.

Poi ci sono delle raffigurazione di donne cristiane con il capo coperto nelle catacombe e questo dimostra che le donne dei primi secoli avevano l’uso di coprire il capo.

E ancora:

  • Clemente di Alessandria (teologo vissuto tra il 150 – 215 D.C.) “Donne e uomini devono andare in chiesa vestiti decorosamente …  perché ciò è richiesto dalla parola di DIO, che lei preghi con il capo velato a causa degli angeli”;
  • Tertulliano (Teologo di Cartagine 155 – 230 D.C.) “l’uomo cristiano non ha l’obbligo di indossare un copricapo mentre il capo della donna deve essere velato”;
  • Ippolito (Teologo romano 170 – 236 D.C.) “che tutte le donne coprano il capo”;
  • Ambrosiaster (uno dei primi commentatori della bibbia 366 – 384 D.C.) come risposta alla dichiarazione di Paolo al versetto 7 “per cui l’uomo che prega non deve coprirsi il capo essendo ad immagine e alla gloria di Dio. Infatti il capo dell’uomo non deve essere coperto perché la gloria di DIO si vede nell’uomo, mentre la donna dovrebbe coprire il capo”;
  • Giovanni Crisostomo (predicatore, teologo, vescovo di Costantinopoli 347 – 407 D.C.) disse dell’uomo “nemmeno tu preghi a capo coperto davanti a DIO se non vuoi insultare te stesso e coLui che ti ha onorato” e della donna “dovrebbe aggiungere un pezzo di stoffa per coprire i suoi lunghi capelli in modo che non soltanto la natura, ma anche la sua volontà abbia parte nel riconoscere la sottomissione. Per lei non indossare un copricapo, in opposizione al comando di Paolo, è una indecenza (mancanza di pudore e di decoro);
  • Severiano di Gabala (vescovo Siriano morto nel 408) “gli angeli devono essere presenti quando lo SPIRITO è all’opera, è per questa ragione che le donne dovrebbero essere velate;
  • Agostino (teologo Africano dell’impero romano) “non è appropriato che le donne sposate siano con il capo scoperto perché l’apostolo Paolo comanda di tenere il capo coperto.

 Nel X e XI secolo l’Inghilterra anglosassone era una società cristiana che seguiva il comando dell’apostolo Paolo, riguardo alle donne, di coprire il capo.

  • John Bunyan (scrittore e pastore Inglese 1628 – 1688) “per questo motivo la donna dovrebbe avere il capo coperto come segno di sottomissione a motivo degli angeli. Mi par bene amate sorelle che dovreste essere contente di portare questo segno o emblema di potere”;
  • Edwards John (pastore e teologo 1637 – 1716) “la volontà di Paolo era che gli uomini non avessero il capo coperto”.

E da Paolo in avanti tutti i cristiani si sono conformati a tale insegnamento. Anche le chiese di oggi si conformano a questo insegnamento e tutte le sorelle cristiane, in virtù di quanto affermato dall’apostolo Paolo, devono sempre portare il capo coperto durante la preghiera e le altre funzioni religiose. Le donne della chiesa Morava e delle prime chiese metodiste indossavano un copricapo. I presbiteriani, nel 18° secolo, dicevano che l’uomo deve essere a capo scoperto mentre le donne devono avere il capo coperto. Possiamo citare ancora molte altre testimonianze di tanti altri uomini di DIO e anche delle donne come una gnostica (dualismo tra Dio e il mondo, cioè il male, verso il quale ci si può redimere attraverso la conoscenza di DIO).

Elizabeth Stanton (1815 – 1902) “un velo sul capo rappresenta un segno di rispetto per i superiori”. In altre parole la donne che non mette il velo sta attaccando l’autorità dell’uomo. Non è una moda sociale che l’uomo tiene il capo scoperto e la donna il capo coperto ma una legge canonica di rilevanza vitale.

Se diamo uno sguardo al presente possiamo vedere che, in occidente, la pratica di coprire il capo è diminuita tantissimo. Devo dire però che molte donne cristiane reggono l’ubbidienza alla parola di DIO nel coprire il capo. Tra queste possiamo citare alcune chiese che hanno la buona abitudine di far rispettare il comando biblico e sono: le chiese battiste tedesche, gli anabattisti (ribattezzo) apostolici, le chiese olandesi riformate, alcune tra le chiese cinesi, africane, asiatiche, chiese dell’est Europa e la chiesa ortodossa orientale.

L’apostolo Paolo da tre motivi per i quali la donna deve mettere il velo nei momenti della sua devozione: 1° QUANDO PREGA E PROFETIZZA’, 2° LA DONNA E’ LA GLORIA DELL’UOMO, 3° A MOTIVO DEGLI ANGELI.

Così nello stesso modo l’uomo non deve coprirsi il capo perché è alla gloria di DIO. Tante volte sento dire che questa era una pratica culturale per il popolo di Corinzi, io da parte mia non vedo nulla di culturale. Anzi vedo che si parla di spiritualità, “pregando e profetizzando, per coprire la gloria dell’uomo e a motivo degli angeli”… a me non mi risulta che gli angeli facciano parte o siano condizionati dalla cultura di un popolo. Con ciò voglio dire e ribadire che questo è un comando dato dallo SPIRITO SANTO non per una chiesa locale ma, piuttosto, per la chiesa di DIO in generale.

La donna cristiana deve partecipare al culto con il capo coperto per diversi motivi: 1° per l’insegnamento che vi ho trasmesso, 2° a motivo di CRISTO il capo, 3° a motivo dell’uomo, 4° a motivo degli angeli, 5° a motivo del decoro, 6° a motivo della natura, 7° a motivo dell’universalità dell’uso, perché, il verso 16 attesta che questa era l’usanza in tutte le chiese cristiane.

Molti sostengono che Paolo dice queste cose solo per la chiesa di Corinto ma, guardando più da vicino la parola di DIO, ci accorgiamo che sta dando degli insegnamenti che altre chiese già praticano (verso 16). Sia nelle chiese provenienti dal giudaismo che in quelle provenienti dal paganesimo, per secoli, la donna ha sempre messo il velo durante il culto, come lo stesso Tertulliano ci ricorda, difendendo il cristianesimo da molte eresie, “la donna deve partecipare al culto con il capo coperto”.

Per concludere chi dice che questo scritto era solo per la chiesa di Corinto commette un grande errore, perché Paolo dice che le chiese non hanno l’uso di essere litigiose ed in questo neanche noi, pertanto chi vuole ascoltare la voce di DIO la metta in pratica, altrimenti faccia come meglio crede e sia responsabile davanti a DIO.

Pastore Emanuele Manticello.

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